Il màndala è un simbolo spirituale e un rituale che rappresenta l’universo e la nostra connessione con esso, utilizzato sin dalle origini delle Civiltà come mezzo per focalizzare l’attenzione, definire uno spazio sacro e favorire la meditazione.
La traduzione del termine non è sicura, ma dovrebbe fare riferimento al concetto di “cerchio” o “disco”, anche se spesso è composto da forme diverse, come quadrati e triangoli, oppure da strutture labirintiche o fiori.
Solitamente viene creato pensando ad un centro attorniato da diverse “cinture” esterne che simboleggiano passaggi, trasformazioni, porte che permettono la comprensione del cosmo, dal piano materiale a quello spirituale.
MANDALA: DAL TIBET AL MESSICO
Famose sono le immagini dei magnifici disegni dei monaci tibetani: particolari e complesse composizioni realizzate durante momenti di celebrazione e benedizioni con delle speciali bacchette e sabbie colorate che, dopo ore o giorni di lavoro, vengono distrutte, solitamente gettandole nell’acqua, a simboleggiare l’impermanenza della vita; ma, in realtà, i mandala sono utilizzati anche in altre zone del mondo e in altri rituali religiosi, sia come esercizio contemplativo sia per decorare templi e abitazioni.
Oltre a quelli più conosciuti, esistono altri disegni geometrici e “diagrammi mistici” antichi dagli importanti significati come, ad esempio, le ruote medicina o “forate” dei vari Popoli Indigeni, la Piedra del sol del calendario maya, gli yantra della tradizione vedica/tantrica che rappresentano particolari figure divine o forze cosmiche.
Seppur provenienti da differenti culture, tutte le raffigurazioni sono da sempre considerate strumenti per entrare in contatto con le parti più profonde, sottili, invisibili di noi stessi e di ciò che ci circonda e attirare a noi buoni favori.
Nell’esperienza quotidiana, in particolare, creare e colorare un mandala aiuta a mantenere la concentrazione sul momento presente e a fare spazio tra i pensieri così che possano emergere intuizioni su come procedere nel cammino personale.